L’annuncio di Csa della Cisal, Uil Rua e Nursind arriva dopo che la circolare a tutela dei lavoratori ex Lsu e delle professioni sanitarie, promessa dal dirigente Sammartano nel corso dell’incontro del 28 novembre scorso, non è più stata emanata
I lavoratori precari del Policlinico di Palermo, ex Lsu e personale delle professioni sanitarie, sono sul piede di guerra. Dopo l’incontro del 28 novembre scorso tra i rappresentanti dei sindacati Csa della Cisal, Uil Rua e Nursind e Salvatore Sammartano, il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute aveva assunto l’impegno ad emettere entro una settimana, una circolare utile a dare indicazioni all’Azienda Policlinico per la proroga dei contratti del personale sanitario non medico fino al 30 giugno 2015.
Inoltre, la circolare avrebbe dovuto contenere una clausola utile a salvaguardare rispetto alle nuove graduatorie per gli incarichi, i precari storici già incaricati sui posti vuoti di dotazione organica dell’Aoup.
Per il personale contrattista ex Lsu invece, l’impegno era stato di prorogare fino al 31 dicembre 2015, malgrado tale impegno non fosse condiviso dai sindacati, considerato che, per la stessa categoria di personale in servizio presso l’Asp Palermo si è già proceduto alla proroga fino al 31 dicembre 2016.
Ad oggi, però, nulla è stato fatto e della circolare non c’è traccia. Così, le tre sigle sindacali, che malgrado gli impegni che erano stati assunti hanno mantenuto in atto lo stato di agitazione del personale, in attesa della suddetta circolare, annunciano che qualora la circolare promessa non dovesse pervenire entro il 9 dicembre, si riuniranno, insieme ai lavoratori, giovedì 11 dicembre dalle ore 10,30 in poi in assemblea permanente davanti i locali dell’assessorato, a piazza Ottavio Ziino, permanendovi finché la circolare promessa non sarà emanata.
“Auspichiamo – spiegano i responsabili di Csa della Cisal, Uil Rua e Nursind – che i proclami dell’assessore Borsellino rispetto alla stabilizzazione del personale precario non siano solo pubblicità politica ma diventino atti concreti, intendendo che l’eliminazione del precariato venga effettuata attraverso la stabilizzazione dei lavoratori interessati e non attraverso l’eliminazione dei lavoratori”.
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